giovedì 30 maggio 2013

Un corso a Roma: le foto


Il nostro fine settimana.
Sabato 18 domenica 19 maggio abbiamo tenuto un laboratorio sull'uso dei  materiali di scarto per educatrici di nido e insegnanti di scuola dell'infanzia. Lo abbiamo organizzato in collaborazione con l'associazione MontessoriInpratica www.montessoriinpratica.it/‎. Nell'aula-studio della sede di Roma dell'associazione, abbiamo allestito un "laboratorio del fare e del pensare"  degno di questo nome. Noi  mettiamo su laboratori: uno spazio vuoto, un magazzino, un altelier male organizzato si trasforma sotto le nostre mani in un laboratorio  affascinante. Desideriamo che ogni laboratorio sia unico  ed è per questo che ci dedichiamo con passione alla ricerca di mobili o contenitori originali. 
Per questo laboratorio abbiamo scelto le cassette  di legno del vinoUna vera sciccheria! 
Costano poco e sono davvero carine, e poi per non farci mancare niente, insieme alla referente dei laboratori dell'associazione, abbiamo  deciso  di far marchiare a fuoco le cassette  con la scritta MontessoriIn pratica
L'aula-studio, dove abbiamo allestito il laboratorio, è un posto accogliente dove si tengono corsi per  allieve educatrici, tate e genitori, vi consigliamo di visitare il loro sito, ci sono tante proposte e tutte interessanti.
Ma ora veniamo al  racconto del nostro corso.
Poco dopo le ore 8.30 Alda e io siamo arrivate cariche di sacche e borse piene di  scarti  preziosi e dopo averle scaricate dalle nostre auto abbiamo cominciato a sistemare tutto nelle cassette e nelle nostre meravigliose scatole montessoriane fatte a mano e ricoperte con la carta di Varese.
Non vi abbiamo  detto che facciamo un corso per imparare a costruirle? No?
Vi promettiamo di parlarne nei prossimi post.
Bene, ma non dobbiamo distrarci, stavamo raccontando del nostro fine settimana. Dopo aver lavorato come apine indaffarate, quando era tutto a posto per accogliere le partecipanti, ci siamo messe a fotografare sia i materiali che lo spazio. A mano a mano che le iscritte  arrivavano le abbiamo fatte accomodare nell'aula-studio,  ognuna di loro  guardava  incuriosita sia il laboratorio  che  la varietà  dei materali di scarto sistemata nelle cassette e nelle scatole.



Così, con loro grande piacere le abbiamo subito messe al lavoro.
Il laboratorio è  stato suddiviso in tre fasi, dalle 9,30 alle 12,30 la prima, e dopo il pranzo,  fino alle 18,00 la seconda. Il tempo è volato in fretta  e  finita  la prima  fase, cioè alle 12,30,  le educatrici sono andate a mangiare. Una pausa meritata. Un giro per il quartiere romano alla ricerca di un panino.  Quando sono tornate, il laboratorio  era già pronto per la fase due.
Di professione, come forse avete intuito se avete letto i nostri profili, facciamo le formatrici e ci occupiamo anche di documentazione e quindi  non dimentichiamo mai di  scattare foto su foto per fermare l'esperienza. Anche questa volta non abbiamo lesinato con gli scatti e abbiamo documentato tutto. Alle 18 di sabato stanche ma soddisfatte, ci siamo salutate dandoci appuntamento per la mattina del giorno dopo per affrontare la fase tre: le conclusioni.
I nostri laboratori  del  FARE e del PENSARE  non si limitano a far utilizzare materiali di scarto in senso artistico e creativo ma permettono, attraverso la rielaborazione in gruppo  dell'esperienza  vissuta, di affrontare  i nodi della relazione educativa tra adulto e bambino. Quindi  FARE  e PENSARE  per crescere professionalmente. Per guardare da un punto di vista più consapevole il fare del bambino.
 Pubblichiamo,  in accordo con le partecipanti,   le foto dei  loro lavori nelle nostre  pagine interne.
(per vederle non dovete far altro che andare alla sezione che trovate sulla destra a "per saperne di più" e cliccare su " Foto del corso presso MontessoriInpratica.  
C'è da dire però che per noi è molto più impotante il processo che l'individuo mette in atto durante l'esperienza  piuttosto che il prodotto finale.
Le parole che hanno accompagnato questo percorso sono patrimonio di chi lo ha frequentato. Ci farebbe molto piacere se nello spazio commenti le educatrici condividessero con noi e con voi i loro pensieri sull'esperienza vissuta.

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